FondsGoetheanum: Le api e noi

I tipi di miele più diffusi in Svizzera

I vari tipi di miele si distinguono essenzialmente dalla loro origine (fiori o mielato), dal loro colore e dal loro gusto. Esistono ugualmente differenze provenienti dalla maniera di allevare le api e dal modo di estrarre il miele.
I mieli più chiari sono generalmente dolci, come per esempio il miele di acacia, il miele di tiglio o il miele di fiori selvatici. I mieli più scuri si caratterizzano da un gusto più marcato, certe volte aspro e intenso come il miele di abete e il miele di foresta, che fanno parte dei mieli di mielato. Il mielato, prodotto di secrezione di certi insetti che succhiano le piante, è la materia prima dei mieli di latifoglie, di foresta e di conifere.

Le varietà di mieli svizzeri
• Acacia
• Rododendro delle Alpi
• Fiori di montagna
• Castagno
• Tiglio
• Dente di leone
• Fiori di alberi da frutto
• Colza
• Fiori estivi
• Abete
• Di foresta
• Fiori selvatici

« Andate nei vostri campi e nei vostri giardini e scoprirete che per l’ape bottinare il nettare del fiore è un piacere. Ma per il fiore pure è un piacere dare il proprio nettare all’ape. Infatti, per l’ape, il fiore è sorgente di vita e per il fiore, l’ape è una messaggera di amore. E per tutte e due, l’ape ed il fiore, dare e ricevere sono allo stesso tempo bisogno ed estasi ».

Il Profeta, Khalil Gibran

L’ape e i fiori

Perchè tante persone si sentono affette dalla grande mortalità delle api ? E’ solamente perchè non abbiamo più miele e perchè la nostra frutta e la nostra verdura non sono più fecondate dal polline? Assolutamente no. Le api riempiono il paesaggio con diversità e vita.

L’impollinazione tramite gli insetti è essenziale, ed è persino indispensabile per diverse piante coltivate. Ma se, in virtù di questo principio di utilità, riduciamo l’ape al rango di macchina da impollinazione, ci avviciniamo all’idea di una possibile sostituzione dell’ape con altri animali o persino con api-robot.
Inconsciamente, non abbiamo forse il presentimento che le api significhino molto di più per le colture ed il paesaggio ? Che immagine abbiamo di un paesaggio estivo senza api, per esempio un deserto di monocolture cerealicole? Malgrado sia riempito dalla potenza generata dalla vita dei cereali in crescita, abbiamo l’impressione di una morte vuota e monotona. Che cosa ci manca? Che qualità portano le api al paesaggio? Che significato hanno per l’agricoltura ed il paesaggio?

Le api raccolgono nettare e polline, fecondano le piante fruttifere e orticole e riempiono il paesaggio di diversità e di vita.

L’opera delle api nella natura

In primavera, in una verde prateria, raccolgo fiori di dente di leone per le preparazioni biodinamiche. Ai primi raggi del sole, innumerevoli api volano con zelo da un fiore all’altro, come se volessero tessere una grande rete volta ad unire tutte le piante! Più tardi, in giugno durante una passeggiata, la mia attenzione si rivolge al grande tiglio in fiore nel parco : ronza, canta e profuma!
Un giorno, sono salito su un tiglio in fiore, pieno di api. Mi sono sentito circondato da un essere grande, caldo e profumato, come se la presenza delle api avesse dato una dimensione vitale supplementare a quell’albero! Questa esperienza è ben più esplicita della solita spiegazione: « Le api vengono a cercare il nettare ed il polline e, nel frattempo, inavvertitamente fecondano anche i fiori.»
Il mondo delle api è il mondo dei fiori. La pianta verde, al culmine della sua crescita, da vita al fiore. Il fiore è un organo estremamente sottile, differenziato ed espressivo. Spesso, la sua forma assomiglia à quella di un insetto. Straordinario! E’ un mondo dove, in un’atmosfera di leggerezza, regnano i tre elementi: aria, luce e calore!
Inoltre, le api stimolano la fruttificazione : la metamorfosi della crescita vegetativa della foglia e dello stelo in un processo che produirà frutto e seme. Dall’incontro tra fiore e insetto nasce qualcosa di completamente nuovo, il frutto. Quali conseguenze avrà la scomparsa degli insetti impollinatori sulla quantità, ma anche sulla qualità della formazione di fiori e di frutti ?


Le relazioni tra pianta e animale

Nel suo Corso per agricoltori, Rudolf Steiner attira l’attenzione su un principio della natura, gli stretti legami che uniscono la pianta e l’animale: « La pianta da e l’animale prende ». E’ facile trovare questo tipo di scambio nella natura. Quando per esempio un gran numero di fiori sono portatori di nettare, ma nessun insetto viene  a prenderlo, questo scambio non può avvenire e la pianta vegeta. E’ esattamente il contrario di quel che si pensa abitualmente. Degli studi hanno dimostrato che l’impollinazione tramite le api non ha soltanto un’influenza sul numero dei frutti, ma anche sulla loro qualità. Un confronto tra meli molto frequentati dalle api e altri molto meno frequentati, dimostra che le mele dei primi sono generalmente più grandi e più zuccherate. Si è pure notato che delle piantine di lavanda fecondate dalle api avevano fino a 20% di oli essenziali in più. Possiamo capire questo tipo di relazione osservandola sul piano umano: se desidero fare un regalo a qualcuno e che questa persona non si presenta, allora mi sento triste e mi ripiego su me stesso.


Le api possiedono una funzione equilibrante

Le api fanno parte degli animali che creano un equilibrio : esse regolano la crescita puramente vegetativa nella natura. Per poterlo fare, fecondano i fiori, in modo che dei frutti crescano sia per la Terra che per gli uomini. Nello stesso tempo, esse raccolgono ed elaborano grandi quantità di nettare e di polline. E’ forse per questo che già da tempo, l’ape è venerata come una dea.

Jean-Michel Florin, formatore in agricoltura biodinamica