FondsGoetheanum: Edificare il futuro

Sì, voglio contribuire ad un futuro diverso

Ad ognuno di noi, persone che si danno da fare con libertà e coraggio, è richiesto un impegno totale. Per la pace nel mondo, per superare i problemi economici, climatici, sanitari, sociali, ecologici. La vetta sembra insormontabile. In questa edizione del FondsGoetheanum prendono la parola i rappresentanti di iniziative audaci, mostrando il loro percorso in modo convincente e indicando un cammino verso un mondo futuro diverso, basato sulla libera iniziativa e sulla solidarietà. Queste realtà fanno parte del campo di ricerche antroposofico. Noi li incoraggiamo e li sosteniamo. Loro incoraggiano e sostengono noi. Con le vostre donazioni permettete a questo prezioso lavoro di ricerca di andare avanti.

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Fondazione Edith Marion – Game over del monopolio

La fondazione Edith Maryon, con sede nel cantone di Basel Città, è stata creata nel 1990 da una cerchia di giovani provenienti dalla scuola Rudolf Steiner di Basel. L'impulso che portò alla fondazione fu quello di creare le basi perché terreni e beni immobili potessero svilupparsi per il benessere della comunità e venissero protetti a lungo termine.

I promotori dell'iniziativa sono partiti dalla convinzione che la terra sia un bene comune. La creazione della fondazione voleva essere per loro una risposta alle esperienze fatte nel proprio settore lavorativo, dove la terra era vista come una merce e gli immobili, in primo luogo, come oggetti da valorizzare al fine di massimizzare il profitto, ovvero come possibili speculazioni.

Cogliere lo spirito del tempo

I fondatori iniziarono con un piccolo capitale di 12 000 franchi e con molto idealismo. La loro iniziativa, però, colpì nel segno. Con il tempo si andò osservando che molte persone sentivano l'esigenza di garantire a lungo termine il proprio patrimonio immobiliare nell'interesse del bene comune e di sottrarlo al consueto ciclo economico, anche perché avevano un rapporto sociale con i propri inquilini e una cura particolare per i propri immobili.

Anche molti inquilini e utenti preferivano un gestore o un proprietario immobiliare che considerasse anche obiettivi sociali e contribuirono così a far sì che gli immobili da loro utilizzati entrassero a far parte della fondazione o che, grazie alle loro iniziative, potessero nascere nuovi progetti nell'ambito della fondazione.

L'impegno per la comunità

Grazie a donazioni, offerte e lasciti, sin dalla sua creazione la fondazione Edith Maryon acquisisce terreni e immobili di ogni tipo, sottraendoli alla speculazione e preservandoli, e sostenendo così progetti abitativi socialmente innovativi, luoghi di cultura, formazione e istruzione, fattorie e altri luoghi di lavoro.

In molti casi, la fondazione si limita a gestire la proprietà del suolo, concedendo il terreno agli abitanti e agli utenti come diritto di superficie. In tal caso, concorda con loro lo scopo sociale di utilizzo e ne garantisce il rispetto. La fondazione Edith Maryon è un'organizzazione senza scopo di lucro, non orientata al profitto e impegnata esclusivamente nel raggiungimento dei propri obiettivi.

La fondazione offre a chi cerca un alloggio nella Svizzera nord-occidentale una garanzia solidale per la cauzione d'affitto. In questo modo, ogni anno aiuta circa 600-800 inquilini a trovare un appartamento.

Uno degli immobili più grandi e conosciuti di proprietà della fondazione è il mercato coperto di Basilea, situato nei pressi della stazione ferroviaria Basel SBB. Con l'acquisizione da parte della fondazione, l'allora provvisoria attività del mercato poté continuare. www.altemarkthalle.ch

Sostenere la cultura con le eccedenze

L'obiettivo principale della fondazione è che gli immobili che entrano a far parte del suo patrimonio – per eredità, acquisto, donazione o donazione parziale – rimangano per sempre di proprietà della fondazione, siano gestiti nell'interesse pubblico e non vengano mai più venduti. Negli ultimi anni, molti immobili sono stati ceduti alla fondazione con l'obbligo di destinare le eventuali eccedenze derivanti dalla loro gestione a iniziative culturali, sociali ed educative. In questo modo, la fondazione è diventata anche un'importante fondazione di promozione in questi settori.

Competenze per lo sfruttamento del suolo

Guardando indietro fino alla creazione della fondazione si può trarre una conclusione positiva sui risultati raggiunti: la fondazione ha accompagnato numerosi immobili e progetti – oltre 150 fino ad oggi – offrendo quindi a molte iniziative sociali e culturali una prospettiva di sviluppo a lungo termine.

Grazie al lavoro e alla competenza della fondazione sono state inoltre sviluppate insieme ai diretti interessati soluzioni alternative per la successione immobiliare e la loro attuazione rimane un esempio virtuoso. Infine il lavoro della fondazione ha dato un importante contributo sul tema della futura gestione del suolo. A chi dovrebbe appartenere il suolo? Chi dovrebbe decidere del suo utilizzo? E a quali condizioni? Quali le possibili alternative alle modalità oggi correnti?

Iniziative per la questione fondiaria

Una pietra miliare in questo dibattito è stata la Nuova iniziativa fondiaria (Neue Bodeninitiative) a Basilea, alla quale la fondazione ha potuto partecipare in qualità di co-promotrice. L'iniziativa richiedeva che il Cantone di Basilea Città potesse concedere solo il diritto di superficie dei propri terreni e non potesse più venderli. Il 28 febbraio 2016 è stata approvata con una maggioranza del 67%. Da allora, a livello comunale sono state avviate molte iniziative simili in Svizzera e la maggior parte di esse è stata approvata.

Una conclusione meno positiva è che, nel complesso, non si intravede ancora alcun cambiamento fondamentale nella consapevolezza sulla questione fondiaria, o comunque non è ancora emerso un ampio dibattito a livello sociale. Sostanzialmente il suolo continua ad essere considerato una merce che, a parte alcuni ostacoli fiscali, può essere venduta e acquistata.

Per il futuro, quindi, la fondazione continua a considerare suo compito principale quello di stimolare con il suo lavoro e i suoi progetti la discussione sulla questione del suolo. Ciò avviene anche attraverso l'adesione alla rete informativa Gemeingut Boden (suolo bene comune). www.gemeingutboden.ch

Sul nome della fondazione

I fondatori dell'Edith Maryon Stiftung non hanno alcun legame diretto e personale con la scultrice inglese Edith Maryon, scomparsa nel 1924, né con la sua famiglia. Scelsero il suo nome per la fondazione poiché Edith Maryon, negli anni '20, si era molto impegnata nella costruzione di abitazioni sociali a Dornach, nei dintorni del Goetheanum.

Dato il suo interesse per le questioni spirituali, Edith Maryon conobbe Rudolf Steiner e divenne sua stretta collaboratrice artistica. Dal 1914 visse principalmente a Dornach, dove partecipò anche alla costruzione del primo Goetheanum.

Christoph Langscheid, cofondatore della fondazione Edith Maryon

 

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