FondsGoetheanum: Economia

Esempio : CoOpera Fondazione collettiva PUK offre le basi che permettono a dei detentori d’iniziativa di far vivere il loro progetto

La CoOpera Fondazione collettiva PUK (Cassa di pensione per imprese, artisti e professioni liberali) è stata fondata nel 1984. 430 imprese con 4200 assicurati e 430 pensionati vi ci sono legati. Gestisce attualmente un capitale di 412 milioni di franchi svizzeri.
Lo scopo ideale della CoOpera Fondazione collettiva PUK è di investire tutto il risparmio degli assicurati e dei pensionati in investimenti innovatori sul piano sociale, rispettosi dell’ambiente ed eticamente responsabili, nell’economia reale. Desidera effettuare, nella misura del possibile, investimenti diretti. Essa cerca inoltre di piazzare questi investimenti nel contesto di una vera relazione umana, ovunque ciò è possibile. Questa preoccupazione spiega la scelta di evitare al massimo gli investimenti in campi anonimi, quali le azioni quotate in borsa e i fondi d’investimento.
La PUK si differenzia ugualmente da altre fondazioni collettive e assicurazioni nei campi seguenti: propone più di 100 contratti di assicurazione diversi. Non fa alcuna distinzione tra i settori. I premi di rischio sono fondati su una solidarietà globale, sono identici per gli uomini e le donne, i giovani e le persone anziane e i diversi gruppi di rischio legati ai differenti settori. Il tasso di riconversione è di 6,8% (sistema avvolgente). Tutte le rendite sono regolarmente rivalutate in funzione del costo della vita.

Daniel Maeder, Direttore di CoOpera

Previdenza per la vecchiaia : attenzione, blocco di capitali!

Il principio dei tre pilastri è un compromesso tipicamente svizzero : il primo pilastro corrisponde all’AVS (Assicurazione vecchiaia e superstiti), il secondo ai versamenti alla cassa pensione e il terzo è il risparmio privato. Un giudizio e nuove prospettive di orientamento.

La gestione dei tre pilastri

Nel 1972, l’iniziativa del Partito Svizzero del Lavoro che richiedeva una revisione dell’AVS affinchè fosse istituita una vera pensione popolare, fu respinta. In compenso, la contro-proposta del Consiglio federale relativa ad un secondo pilastro fu accettata. Essa si tradusse nella legge federale sulla previdenza professionale (LPP).
Il primo pilastro, l’AVS, si basa sull’utilizzo immediato delle contribuzioni  riscosse per il finanziamento delle rendite delle persone eleggibili alla pensione. Il secondo pilastro è invece diventato un sistema di capitalizzazione, il che significa che le contribuzioni versate dagli assicurati vengono inserite nel sistema del mercato di capitali. Ogni singola persona costituisce così un capitale destinato alla propria pensione. In retrospettiva, attualmente ci si può chiedere se la decisione popolare fosse giusta.

Enormi somme di denaro sono bloccate nel sistema svizzero dell’assicurazione vecchiaia. Converrebbe armonizzare i tre pilastri tra di loro, altrimenti la diga rischia di rompersi.

Il capitale accumulato supera in modo massiccio il prodotto interno lordo

La legge sulla previdenza professionale (LPP) ha introdotto un sistema per capitalizzazione  che conduce ad un’accumulazione massiva di capitale. Idealmente, questo capitale dovrebbe essere reinvestito in un modo o nell’altro nell’economia reale. Ma questa massa enorme non può assolutamente essere assorbita dall’economia reale. Soltanto per la Svizzera, il risparmio generato dal secondo pilastro sorpassa i 700 miliardi di franchi. A titolo comparativo : il prodotto interno lordo 2011 della Svizzera era di 590 miliardi di franchi.

Grande probabilità di formazione di « bolle » (ammassi di errori di finanziamento a grande scala)

L’economia ha bisogno di crediti per effettuare nuovi investimenti, che rimborsa tramite l’attività economica. Quando del capitale di risparmio non è mantenuto in circolazione nell’economia reale tramite crediti, valori reali e prodotti finanziari di ogni genere devono sosituirsi a questi depositi. Ciò conduce inevitabilmente alle « bolle finanziarie » di tutti i tipi che conosciamo bene.
Mentre i crediti accordati all’economia sono investiti nella razionalizzazione  e l’aumento della produttività (ciò che conduce a una riduzione dei prezzi di produzione), i crediti alla consumazione e gli investimenti in prodotti finanziari tendono a far aumentare i prezzi. Troppo capitale conduce ad una domanda importante di valori reali, per esempio di terre agricole. Nel campo fondiario è facile osservare questo fenomeno : quando si cerca di investire del capitale, i prezzi dei terreni aumentano, la speculazione fondiaria si installa e gli affitti aumentano a loro volta.
Al contrario del sistema per capitalizzazione (LPP), nel sistema per ripartizione, il denaro proveniente dai contributi è immediatamente utilizzato dai pensionati e quindi reintrodotto nel circuito della consumazione.

Finanziare l’AVS tramite i consumi e non attraverso i salari

Evidentemente, il sistema per ripartizione ha ugualmente i suoi inconvenienti. La critica che viene fatta più spesso, legata alla tendenza dell’evoluzione demografica, sarebbe pertinente solo nel caso di un finanziamento prioritario delle pensioni tramite gli attivi. In effetti, se l’AVS fosse prelevata, come la TVA, sulla cifra d’affari interna delle imprese, l’AVS beneficierebbe anch’essa del miglioramento delle prestazioni economiche e sarebbe relativamente indipendente dall’evoluzione demografica. Questo tipo di finanziamento aumenterebbe considerevolmente la competitività economica all’esportazione, perchè i contributi sociali non farebbero più parte dei costi sui salari e quindi del prezzo d’acquisto dei prodotti.


Mettere in circolazione invece di tesaurizzare

Per quel che riguarda le pensioni, si può globalmente riconoscere la validità del sistema dei tre pilastri. Tuttavia converrebbe armonizzare i rapporti tra questi tre pilastri. L’equilibrio tra il primo ed il secondo pilastro sarebbe uno strumento che permetterebbe di regolare la massa di capitale e dunque di credito di cui ha bisogno l’economia reale e che può fortificarla adattandosi ad una specifica congiuntura.
Le crisi finanziarie che si ripetono ad intervalli sempre più corti sono imputabili alla dismisura di queste masse di capitale mettendo regolarmente in pericolo la nostra economia. Dovremmo revisionare il primo pilastro, rinforzarlo e ridurre invece drasticamente il secondo pilastro.

Daniel Maeder