FondsGoetheanum: Irrglaube

Conservare il terreno e fruttificarlo

La terra è un bene comune, così come l’aria e l’acqua. Siamo responsabili di trasmettere alle generazioni future la possibilità di poter continuare ad utilizzare la terra: per l’agricoltura, l’industria o l’alloggio. Il reddito proveniente da un bene comune dovrebbe essere investito in favore della cultura.

Oggigiorno esistono possibilità ed esempi di un concetto di gestione futura del terreno che potrebbe giovare all’insieme della comunità.
La Signora X. aveva già spesso offerto doni a opere di beneficienza o di utilità pubblica. Secondo lei, i doni versati saltuariamente non avevano sufficienti effetti durevoli. Cercò quindi una possibilità di offrire una parte dei suoi beni a delle iniziative o dei progetti a più lungo termine.
Vendette così una casa a prezzo di costo, conservando tuttavia la proprietà del terreno sul quale era costruita la casa. Stabilì poi con gli acquirenti l’ammontare di un «affitto» mensile, adattato alle loro possibilità, come beneficio del terreno, una rendita fondiaria. Da quel momento in poi, fece dono permanente di questa rendita fondiaria – chiamata rendita del diritto di superficie – ad istanze di utilità pubblica. Con il passare degli anni, potè quindi offrire molto di più che se avesse semplicemente venduto il terreno e donato direttamente tutto il provente.
Per assicurarsi che questa disposizione durasse anche al di là della sua morte, la signora X costituì una fondazione con lo scopo di perpetuare questa gestione del terreno che aveva scelto.
Essa ha quindi radicalmente trasformato il rapporto col terreno da due punti di vista. Da una parte, ha modificato il suo bene fondiario in « sorgente » di sostegno finanziario ad attività di utilità pubblica e, d’altra parte, ha offerto la possibilità di rendere indipendente l’uso del terreno ed il capitale di cui dispongono o no le persone che godono di questo terreno.
Per la Signora X. l’attribuzione del diritto al godimento del terreno cessò di rappresentare un affare economico per diventare una questione giuridica e culturale. Trasformò quindi il terreno in un bene al servizio della comunità.

Jonathan Keller