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«La malattia stessa ci svela l'anormalità di ciò che deve continuamente operare nell'essere umano affinché possa vivere in quanto essere spirituale»

Rudolf Steiner

 

Ampliamento della medicina secondo la scienza dello spirito

Oltre agli insegnanti, anche alcuni medici scoprirono che gli insegnamenti di Rudolf Steiner erano in grado di arricchire le loro conoscenze professionali. Già molto presto Steiner aveva rivolto la sua attenzione a questioni inerenti la medicina. In un ciclo di conferenze sulla «fisiologia occulta» tenuto a Praga nel 1911, aveva dimostrato come la scienza dello spirito possa aprire nuovi orizzonti su quanto concerne l'organismo umano. Ma le sue indicazioni diedero frutto, conquistando un più vasto pubblico, solo dopo che egli ebbe trattato, in una conferenza tenuta a Basilea nel gennaio 1920, dei problemi riguardanti la salute. Per iniziativa di uno dei suoi uditori, il dottore in farmacia O. Schmiedel, Rudolf Steiner tenne, in occasione della Pasqua del medesimo anno, il suo primo corso sulla medicina, per medici, farmacisti e studenti di medicina, che si erano riuniti nel Goetheanum. In quell'occasione donò una grande quantità di insegnamenti circa il modo di diagnosticare e curare le malattie più diverse.

Con quel corso fu fondata la medicina di orientamento antroposofico. Le conferenze risvegliarono grande interesse, tanto che, a richiesta di molti medici, Rudolf Steiner fece seguire altri corsi su quella medesima disciplina (1921-1924) sia nel Goetheanum, sia all'estero (specie in Olanda e in Inghilterra).
La caratteristica tutta particolare della medicina ampliata antroposoficamente, tale quale Steiner la espone nelle sue conferenze, consiste specialmente nell'includere, in base all'indagine soprasensibile, la natura psichica e spirituale del malato nello studio della sua malattia. Come dice una frase essenziale tratta da una sua conferenza, «la malattia stessa ci svela l'anormalità di ciò che deve continuamente operare nell'essere umano affinché possa vivere in quanto essere spirituale».

Steiner illustrava dei casi patologici servendosi di moltissimi esempi e poté sviluppare, dalle sue conoscenze sull'azione reciproca che avviene fra l'organismo umano e i regni della natura, una terapia razionale. Già nel primo corso sulla medicina Rudolf Steiner aveva indicato un grande numero di nuovi medicamenti; quelli, per esempio, che sono da applicare in caso di malattie tipiche quali l'arteriosclerosi, quelli che favoriscono il buon funzionamento del cuore, degli organi di circolazione, del fegato, ecc. Indicò anche un medicamento a base di vischio, specifico contro il cancro, poi sperimentato ed elaborato attraverso ulteriori ricerche di laboratorio.

 

L’Istituto Clinico-Terapeutico e la Weleda

Le indicazioni date da Steiner ebbero per conseguenza che, nel 1921, grazie all'iniziativa della dottoressa olandese Ita Wegman, fu fondato un «Istituto Clinico-Terapeutico», ad Arlesheim, non lontano dal Goetheanum. Per la fabbricazione dei nuovi medicamenti, furono installati laboratori ad Arlesheim e a Schwäbisch Gmünd, nei pressi di Stoccarda (la odierna «Weleda AG»). Un gruppo sempre crescente di medici cominciò a riunirsi intorno a Steiner. Egli assisteva spesso alle loro consultazioni e dava dei consigli molto precisi, senza tuttavia mai agire da medico. Già al principio della sua attività in campo medico, mentre stava concludendosi il suo primo corso per medici, dichiarò nettamente: «Non interverrò mai in alcun modo in un trattamento qualsiasi; non l'ho mai fatto. Curare le malattie è compito di medici professionisti». Per essere un vero medico nel senso antroposofico della parola bisogna, Steiner diceva, esser prima di tutto medico nel senso della medicina ufficiale. Ogni dilettantismo in questo campo sarebbe riprovevole.

I suoi contributi, nell'ambito della medicina, non avevano altro scopo se non quello di ampliare la medicina generalmente praticata, non di sostituirla. Durante l'ultimo anno della sua vita, Rudolf Steiner scrisse in collaborazione con la dottoressa Wegman un libro che può essere considerato come il coronamento di tutta la sua attività in campo medico: Elementi fondamentali per un ampliamento dell'arte medica secondo le conoscenze della Scienza dello Spirito.

L'attività svolta da Rudolf Steiner nel campo della medicina rese possibile il sorgere di attività professionali del tutto nuove: l'euritmia e la pedagogia curative. L'euritmia curativa come mezzo terapeutico fu proposta da Steiner stesso nel 1921, durante un suo corso per medici. Questa terapia, basata sul movimento, ha le stesse basi dell'euritmia artistica. La sua applicazione richiede la sorveglianza di un medico e una speciale istruzione. L'euritmia curativa si basa sugli elementi del linguaggio: le vocali e le consonanti; si collega quindi con la fisiologia della parola ed investe l'essere umano intero, perché l'intero organismo partecipa alla pronuncia accentuata dei suoni del linguaggio che accompagna, per cosi dire, con la propria risonanza. Quando si ha un irregolare funzionamento dell'organismo, l'euritmia curativa può agire con efficacia per mezzo dell'esecuzione euritmico-terapeutica delle vocali e delle consonanti, nonché delle qualità musicali (opposizione maggiore-minore, ritmo binario-ternario, per esempio). Nel trattamento di disordini derivanti dal metabolismo e nella correzione di parecchi difetti di posizione frequenti nei bambini, l'euritmia curativa si è mostrata, col volger del tempo, di particolare efficacia.

 

La pedagogia curativa

I primi consigli concernenti una pedagogia curativa, secondo la scienza dello spirito, furono dati da Rudolf Steiner nella primavera del 1924, quando si rivolsero a lui tre giovani studenti, i quali avevano avuto a che fare con dei bambini con bisogni speciali. Seguendo i suoi consigli, quei tre giovani fondarono allora l'Istituto di Pedagogia Curativa di Lauenstein, presso Jena. Quasi contemporaneamente furono condotti alla dottoressa Wegman nella clinica di Arlesheim alcuni ragazzi, «che avevano bisogno», diceva Steiner, «di cure animiche». Ben presto, nei pressi del Goetheanum, fu creato un istituto di pedagogia curativa: il Sonnenhof.

Nel giugno 1924 Rudolf Steiner tenne il suo Corso di pedagogia curativa per coloro a cui questa nuova attività stava a cuore. L'idea fondamentale di questa pedagogia concepita da Steiner è che lo spirito dell'uomo non può essere soggetto a malattie, ma può essere impedito nel suo sviluppo, durante la sua esistenza terrena, da un corpo fisico insufficiente. Tale insufficienza costituisce non un danno irreparabile per la vita del fanciullo, bensì uno stimolo ad un compito particolare assegnatogli dal destino: un compito che potrà essere meglio svolto con l'amorevole aiuto di coloro che lo circondano. L'idea di una vita mancata è del tutto estranea a questo punto di vista.

Le cure segnalate da Rudolf Steiner per questi casi non escludono dei medicamenti, anzi li comportano, ma ciò che principalmente occorre è un’assistenza speciale. Essa deve essere nel medesimo tempo artistica e religiosa, a base di musica, di pittura, di modellaggio, di euritmia; soprattutto di euritmia curativa. Rudolf Steiner ripete spesso che il più lieve miglioramento può avere grandissima importanza per lo sviluppo dell'individualità di un ragazzo con bisogni speciali. Da allora la pedagogia curativa ha trovato in parecchi paesi uomini e donne, attivi in più di cento istituti e villaggi specializzati (Camphill).