FondsGoetheanum: pedagogia

L’arte nell’educazione, l’arte dell’educazione

L’arte è benefica per l’educazione. Essa stimola lo sviluppo dei bambini, la loro intelligenza matematica, la loro capacità di rappresentazione spaziale. L’insegnamento nelle scuole Steiner è compreso e operato in quanto processo artistico.

Recenti studi relativi alle scienze dell’educazione hanno dimostrato che l’elemento artistico è un fattore importante della formazione.

Le competenze manuali stimolano l’intelligenza matematica

L’arte risveglia la facoltà di rappresentazione, aumentando così l’ingegnosità.

Oggi siamo coscienti che delle competenze manuali, come per esempio l’apprendimento del lavoro a maglia, stimolano l’intelligenza matematica. E’ stato dimostrato inoltre che l’orientamento corporale nello spazio, per esempio percorrere un cerchio ballando, risveglia la facoltà di rappresentazione spaziale. Quest’ultima è indispensabile per tutte le operazioni geometriche.
Il ruolo eminente della musica nello sviluppo delle facoltà intellettuali è anch’esso ammesso senza riserve: nella pratica musicale infatti, tutti i sistemi cerebrali sono sollecitati e attivi.


L’arte non è un lusso

Oggigiorno, colui che pensa ancora che l’arte sia un lusso, mantiene un punto di vista obsoleto da molto tempo nel campo dell’educazione. Le scuole Steiner, fin dalla loro creazione, inseriscono nel loro programma molti corsi di arte e di elementi artistici; non in quanto lusso superfluo, ma perchè ciò corrisponde ad un bisogno imperativo per sostenere lo sviluppo del bambino. Speriamo che questo principio sarà riconosciuto e applicato da un numero sempre più importante di scuole pubbliche.


L’insegnamento, un’arte

Ma le scuole Steiner mettono pure in pratica un’altra conoscenza fondamentale importante. Essa impregna profondamente la relazione unica e determinante tra allievo e maestro: è il principio secondo il quale l’insegnamento stesso è organizzato e si svolge come un processo artistico.
Perchè è così? Che cos’è l’arte? « Arte » viene dal latino « ars », abilità, maestria tecnica”. E ciò è ben vero! Ogni artista deve “possedere” totalmente la sua arte, la sua tecnica, esserne maestro. Che si tratti di pittura, di musica, di scultura o altro. Gli artisti dominano il loro mestiere. Perchè quello che lo domina puo’ affrontare l’incognito, l’inatteso. Arte di guarire, arte di vivere, arte dell’educazione : questi termini non significano forse che si è capaci di attingere nelle proprie competenze qualcosa di assolutamente nuovo?

Un insegnamento creativo aumenta il potere di attenzione

Ricevere l’insegnamento della vita, con gioia

Che tipo di esperienza provano gli allievi imparando la lettura, i calcoli, la geografia, la storia partendo dalla dinamica creatrice propria al maestro e non con metodi basati unicamente sull’intelletto ? Quando l’insegnamento è dato da una persona che insegna la matematica con esempi adattati ad un gruppo specifico di allievi, usando un’attività pedagogica creatrice, offrendo una grande libertà di movimento e di responsabilità?
Tramite questo insegnamento creativo, nasce una relazione alla vita, alla quale è integrato l’apprendimento. Coloro che imparano in questo modo non sviluppano reticenze verso questo tipo di insegnamento. Essi imparano invece ad avere un’attitudine creativa e creatrice e, durante tutta la loro vita, si rallegreranno di poter imparare dalla vita stessa.


Aspirare ad un ideale

Chiaramente si tratta di un ideale. Ma dove finiremmo se nell’educazione non ci fosse più posto per gli ideali? Le scuole Steiner non si vergognano di avere un ideale educativo elevato, anche se non puo’ sempre essere totalmente realizzato.
Senza la ricerca di questo ideale, nessuna scuola Steiner potrà sopravvivere. E’ per questo che i professori accettano delle restrizioni finanziarie. Perché il concetto che fa dell’insegnamento un processo artistico aumenta la gioia di educare.

Christof Wiechert

 

Erziehung zur Freiheit, Bilder und Berichte aus der internationalen Waldorfschulbewegung (« Educazione alla libertà, immagini e testimonianze del movimento internazionale delle scuole Waldorf»)