FondsGoetheanum: Economia

«Debito e indebitamento eccessivo appaiono là dove il prezzo pagato non è equo. Il debito rappresenta il sintomo e non la malattia.»

Il mondo economico ha bisogno di nuovi impulsi. L’immagine dell’essere umano proposta dall’antroposofia ci invita a fondare basi sicure per l’economia alfine di ampliare il nostro pensiero e renderlo più solidale e partenariale. Esistono di già semi fecondi e prove concrete. Le pagine seguenti forniscono alcuni esempi.

Partite alla ricerca di una nuova economia

Economia

L’essere umano si individualizza sempre di più. I tessuti sociali e comunitari mostrano una chiara tendenza che passa dallo stile comunitario a regole stabilite sempre più in modo individuale. Oggi, i bisogni dell’individuo, la sua dignità, le sue competenze sono determinanti. Come può l’economia prendere in conto questo fattore ?

Se ai tempi erano i dogmi religiosi, le regole di corporazione, la tradizione o l’autorità familiare a fissare le regole dell’attività economica,  oggi sono ormai i punti di vista personali che motivano gli atti di ogni individuo. Al posto dell’«abbiamo sempre fatto così » è apparso il « voglio fare le cose a modo mio ».
E’ uno dei grandi cambiamenti del ventesimo secolo.

FondsGoetheanum: Wirtschaft
L’individualità è il marchio dell’uomo moderno. I suoi bisogni, la sua dignità e le sue competenze sono per lui di importanza capitale.

Riconoscerlo ci permette di vedere la situazione attuale sotto un altro punto di vista ; una prospettiva che ci permette di costruire nuove relazioni sociali ed economiche ora e in avvenire. Detto in altre parole : le forme future di coesistenza saranno durature e speriamo pacifiche, soltanto se saranno essenzialmente basate sull’individualismo. Ma cosa significa tutto ciò concretamente ?

I bisogni, la dignità e le competenze rappresentano nozioni fondamentali.

Ogni essere umano entra in relazione con i suoi simili attraverso tre vie totalmente diverse : tramite i suoi bisogni, la sua dignità e le sue competenze. Alfine di soddisfare i propri bisogni, ha bisogno delle produzioni degli altri. Il modo in cui è trattato e riconosciuto nel suo ambiente sociale lo rende cosciente della propria dignità. Si tratta di qualcosa di totalmente diverso  rispetto alla soddisfazione dei propri bisogni. Su un terzo piano, quello delle competenze, ogni essere umano si sente come una personalità (eppure, è ai suoi simili che deve quasi integralmente lo sviluppodelle sue competenze). Bisogni, dignità e competenze sono per ognuno(a) delle porte che si aprono su mondi di esperienze autonomi e molto diversi. Se l’essere umano che ha avuto accesso allo statuto di individuo, vuole vivere in modo sano e svilupparsi in comunità con gli altri, ha bisogno di una strutturazione cosciente dello spazio sociale.
L’intera economia, l’universo mondializzato della produzione, del commercio e della consumazione servono a soddisfare dei bisogni. Le leggi dei diversi Stati devono garantire tanto la dignità degli scambi tra gli uomini quanto quella del singolo individuo. Le nazioni sono luoghi in cui si può esperimentare una comprensione generale dei diritti, dove il diritto di voto permette ad ogni essere umano di essere riconosciuto in quanto cittadino.
La diversità culturale, con le sue molteplici possibilità di educazione e di formazione, contribuisce lo sviluppo delle competenze individuali. E’ unicamente in questo modo che l’uomo può diventare un vero essere umano, libero e idoneo a prendere delle responsabilità. Ciò comincia da bambino tramite l’imitazione degli atti e delle parole, diventa gioia di imparare all’età scolare e in seguito approfondimento dei grandi ideali e delle conquiste dell’umanità.  
Se la società, nella sua forma futura, riuscirà a rispondere ai bisogni in questi tre campi (che possiedono ciascuno i propri criteri), la confusione legata al processo di individualizzazione dell’uomo potrà essere superata.

Crisi del debito, conseguenze di un disequilibrio

L’economia fa parte di un organismo sociale più ampio. E’ qui che tutti i progetti sono formulati, valutati e convalidati tramite processi finanziari. Ma il denaro non è solamente denaro. Un esame più approfondito permette di discernere delle qualità di denaro molto diverse, a seconda che esso sia destinato ad effettuare degli acquisti, o un prestito o un dono. Se si scoprono queste differenze, nuovi parametri importanti  modificheranno la percezione della realtà, dove finora soltanto l’afflusso di denaro era considerato importante.
Il processo di acquisto avviene ogni volta che una certa somma è versata per ricevere un prodotto. Questo processo di acquisto può essere considerato sano se ogni persona impegnata nella produzione riceve abbastanza denaro per soddisfare i propri bisogni. Nel caso contrario, il prezzo fissato è troppo basso. E ciò può avere gravi conseguenze altrove nel mondo, per esempio dei debiti. Quest’anno si è parlato e scritto molto a proposito di debiti. Debito e indebitamento eccessivo appaiono ovunque il prezzo pagato non è equo. Il debito rappresenta il sintomo e non la malattia. E’ il processo di acquisto ad essere malato.

Prestare e offrire

Il prestito è richiesto da un’impresa che possiede un’idea e desidera realizzarla. Ovunque dove qualcosa di nuovo vuole concretizzarsi. L’impresario ha bisogno di capitale da investire nei mezzi di produzione.  La pratica sana è quella che si effettua perchè ha fiducia nella persona, nelle sue competenze e nelle sue idee ; non è quella che si basa su altre garanzie, come le ipoteche sugli immobili.
Il dono è legato all’abbandono di una certa somma di denaro affinchè qualcosa di nuovo, di inatteso possa sbocciare. Si tratta della funzione più produttiva del denaro, attiva quanto il prezioso compostaggio, dalla cui decomposizione nasce una nuova vita. Il dono è sano quando il denaro passa in altre mani senza condizioni particolari. Il dono ha un aspetto patologico se è legato a restrizioni eccessive riguardo allo scopo fissato.

Tre leve efficaci per la vita economica: denaro d’acquisto, denaro di prestito, denaro di dono

La distinzione del denaro in tre categorie (denaro d’acquisto, denaro di prestito, denaro di dono ) ci permette di avere una visione diversa dei processi economici. Qual’è l’effetto di una mancanza di denaro di acquisto ? O troppo denaro di prestito ? O troppo poco denaro per doni? Quali sono le conseguenze dirette e indirette e tramite quali misure possiamo intervenire per riequilibrare le cose là dove è necessario ? Possiamo presentire che l’uso cosciente di questi tre tipi di denaro, con le loro conseguenze economiche molto diverse, apre immense prospettive. Invece di avere in mano una sola leva : la quantità di denaro, se ne avrebbero tre : il denaro di acquisto, il denaro di prestito e il denaro di dono. Sarebbe possibile esercitare una sottile azione armonizzatrice, all’ora in cui l’economia è smembrata da fenomeni caotici a ripetizione.
  
Marc Desaules