FondsGoetheanum: Irrglaube

«Economia della fraternità »

Un anno fa, al Goetheanum di Dornach, ebbe luogo il congresso “Economia della fraternità, basata su un rapporto al reddito, all’abitazione e al terreno adattati alla natura”. E’ stato organizzato dai membri fondatori della Confoedera Förderverein e sostenuto da innumerevoli oratori.
Questo congresso aveva come scopo, da una parte di riunire le persone e istituzioni che lavorano su questo tema o su temi simili; d’altra parte di presentare e portare a dibattere i concetti relativi al nostro rapporto col reddito, con l’alloggio e col terreno, elaborati nel corso degli ultimi anni. Fu un avvenimento e un successo poter permettere degli scambi tra tante persone che si preoccupano della questione sociale, in campi diversi e con punti di vista diversi.
Per quel che riguarda gli obiettivi, che erano di porre le basi di innovazioni concrete nel campo della proprietà del terreno, del finanziamento dell’alloggio e della ripartizione dei redditi, gli organizzatori sono stati in grado di chiarire e precisare ancora un certo numero di nozioni, grazie ai contributi e agli scambi di circa 300 participanti.
In questa edizione del FondsGoetheanum e su www.confoedera.ch troverete altre prospettive più approfondite sulle presentazioni, le redazioni, le esperienze pratiche ed i risultati delle ricerche intraprese fino a quest’oggi.

Organizzatori
Confoedera Förderverein | Società antroposofica svizzera | La Comunità dei cristiani in Svizzera |  Fondazione Altrasette, Basilea | L’Aubier, Montezillon | CoOpera Cassa pensione, Ittigen | Fondazione Edith Maryon, Basilea | Freie Gemeinschaftsbank, Basilea | Fondazione Jugendhof, Hombrechtikon |Schweizerischer Konsumenten Verband (Unione dei consumatori svizzera), Russikon |  Sezione delle scienze sociali al Goetheanum | Stiftung für Nutzungseigentum am Boden (Fondazione per la proprietà del diritto di godimento del terreno), Ittigen | Fondazione Belcampo-NWO | Freienbach | Fondazione Trigon, Arlesheim | Associazione per l’agricultura biodinamica, Liestal

Una casa è come un paio di scarpe

L’acquisto di una casa non permette l’aumento della produttività propria contrariamente ad esempio alla produttività di un agricoltore che aumenta grazie all’acquisto di un trattore. Tuttavia, se si considera la casa in quanto bene di consumo, si aprono prospettive incoraggianti.

Quando l’agricoltore compra un trattore, spesso deve indebitarsi e contrattare un prestito. Grazie al trattore, la sua produttività aumenta, il che significa che nello stesso lasso di tempo può arare una superficie più grande e produrre così più cereali. Grazie alla vendita di una quantità più elevata di cereali sarà in grado di saldare gli interessi ed anche di rimborsare regolarmente una parte del prestito. In un periodo prevedibile, potrà persino contare su un guadagno.

Grazie ad un trattore è possibile aumentare la produttività, con una casa no.

Una casa dovrebbe essere un oggetto di consumo, non un oggetto di rendimento

L’acquirente di una casa è generalmente obbligato a chiedere un prestito, un’ipoteca. Contrariamente all’agricoltore, la casa non gli offrirà alcuna possibilità di aumentare la sua produttività.
Per poter pagare gli interessi e assicurare il rimborso dell’ipoteca, l’acquirente è obbligato a chiedere un aumento di salario oppure a lavorare di più oppure a ridurre le sue spese – a meno che non possa permettersi l’acquisto della casa grazie al livello dei suoi redditi.
Lo stesso vale e, ancora maggiormente per gli inquilini, che oltre ad altre spese, devono pagare tramite il loro affitto i canoni delle ipoteche del proprietario maggiorate da un profitto a cui ha diritto.

L’alloggio è altrettanto vitale che le scarpe

Un alloggio non è semplicemente una merce, cioè un oggetto di consumo, come per esempio un paio di scarpe? Una casa rappresenta evidentemente delle spese di fabbricazione ben più elevate che un paio di scarpe, ma si tratta, esattamente come quest’ultimo, di un oggetto di consumo vitale, il cui valore diminuisce col tempo, a meno che non sia curata e rinnovata regolarmente.
Se la casa fosse considerata come un bene di consumo, si rinuncerebbe ad aspettarsi, grazie ad essa, un reddito fisso. Le spese vitali sarebbero di conseguenza ridotte. Perchè trarre profitto da case tramite affitti e rendite, è come assimilarle a dei metodi di produzione e a trattarle come dei trattori o altri utensili o macchine.
Ciò porta ad un aumento dei prezzi a diversi livelli: le spese di abitazione aumentano, di conseguenza  anche i salari devono aumentare e gli imprenditori devono alzare i prezzi dei prodotti per poter pagare salari più elevati o poter pagare le spese immobiliari delle imprese.


Un uso dell’alloggio esente dalla nozione di rendimento

E’ possibile mettere a disposizione un alloggio senza farne una fonte di rendimento. A condizione tuttavia di trovare altre soluzioni per il finanziamento, così come un quadro giuridico. Come potrebbe realizzarsi? Molte persone private concedono l’acquisto di una casa tramite prestiti senza interesse. Gli abitanti di questa casa rimborsano i prestiti ai finanziatori tramite contribuzioni mensili. E’ importante che l’abitazione sia integrata ad una società dalle basi giuridiche corrispondenti, che vietino una trasmissione di questa casa tramite l’eredità o la sua vendita con l’aggiunta di plusvalore. Il tipo di società non è capitale. L’importante sono gli statuti e dei contratti abbastanza pertinenti per impedire che la casa non diventi un oggetto di speculazione o di rendimento.

Abitare a prezzo favorevole, meno bolle speculative sui mercati

Abitare in case finanziate secondo questo modello, sarebbe meno oneroso. C’è inoltre la possibilità di alleviare le famiglie con bambini tramite una riduzione delle spese di alloggio e di calcolare il finanziamento degli alloggi in modo che invece di utilizzare le riserve speculative per l’assicurazione vecchiaia, come per esempio le casse pensioni, siano messi a disposizione degli alloggi per le persone anziane.
In questo modo, si potrebbe limitare almeno parzialmente il gonfiamento del mercato di capitali, che, invece di portare più sicurezza e previdenza, conduce alla formazione di bolle, all’incertezza.

Jonathan Keller