FondsGoetheanum: Mucca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

« Un'opportunità: la rivoluzione della sostenibilità»

 

 

 

Le corna delle mucche – non solo ornamento e dignità

Le corna delle mucche ricordano le zanne degli elefanti. Esse aiutano la mucca a decomporre il cibo più difficile da digerire.  A seconda del foraggio che l'animale riceve, le corna rimangono più piccole oppure crescono fino a diventare piuttosto grosse.

Il mattino presto, quando vado dalle mucche per mungerle, le trovo sdraiate in punti diversi del prato, ripiegate su sé stesse, ognuna stesa comodamente e intenta a ruminare in pace. Esse sono interamente dedite alla digestione; la posizione stesa sottolinea la potenza del loro spazio interiore, soprattutto quando, dopo il pascolo notturno, i pre-stomaci sono ben pieni.

Ovviamente mi stanno già aspettando. Alcune tra loro si alzano con calma e si dirigono lentamente verso la stalla. Questi animali offrono uno spettacolo pieno di dignità: portano un ornamento che le corona: le loro corna. Solo in Svizzera le corna delle mucche risvegliano emozioni così forti, malgrado anche in questo paese siano diventate abbastanza rare. Nell'onda del cambiamento strutturale e della razionalizzazione della produzione agricola, le corna sono diventate sempre più rare nel nostro paesaggio. Sono comunque rimaste nella coscienza collettiva, come ha provato l'Iniziativa per le vacche con le corna, votata in Svizzera nel 2018. Quasi la metà degli elettori, il 45,3% votò a favore delle corna.

La forza che viene dalle corna

Pochi agricoltori, tuttavia, decidono di lasciare le corna agli animali – per lo più per i greggi di razze a doppia attitudine. Nelle fattorie biodinamiche, le mucche da latte hanno le loro corna, in tutto il mondo. Così esige il disciplinare internazionale di Demeter per la commercializzazione dei suoi prodotti.
Perché le mucche hanno delle corna? Questa domanda la fece nel 1924 Rudolf Steiner, fondatore dell'agricoltura biodinamica, durante una conferenza ad agricoltori, per rispondervi immediatamente egli stesso: con le corna (e con gli zoccoli), la pelle crea degli spazi per restituire all'animale forze che si disperderebbero fuori dall'organismo. Steiner colloca tali forze nell'ambito dell'attività principale del bovino: la digestione. Ora, se le corrispondenze tra le corna e la digestione esistono, dovremmo poter trovare degli indizi anatomici.

Corna e denti

Nelle specie animali che presentano un sviluppo preminente di alcuni denti, altri denti o gruppi di denti spariscono. Questo si osserva in tutto il regno animale. Qualche esempio:
- La dentatura dei roditori è caratterizzata da lunghi incisivi, tanto radicati quanto anche resistenti all'usura; a svantaggio dei canini, che mancano nella dentatura di queste specie.
- La dentatura dei carnivori presenta canini lunghi e taglienti; mancano invece i molari posteriori.
- La dentatura dell'elefante comprende solo sei denti: i due incisivi superiore sono zanne che superano la testa come se fossero corna. Tutti gli altri denti mancano all'elefante, a parte quattro molari, che possono ricrescere fino a sei volte.

Anche la dentatura dei bovini è caratterizzata dalle sue lacune. Come per tutti i ruminanti, mancano i canini e gli incisivi superiori. Questi vuoti così notevoli farebbero pensare ad altri denti particolarmente sviluppati, secondo lo schema qui tratteggiato. Eppure li cercheremmo invano. A favore di quale elemento anatomico potrebbero essersi atrofizzati i denti mancanti? Allargando il nostro orizzonte oltre la dentatura, nei bovini troviamo le corna. Nella forma, esse assomigliano alle zanne dell'elefante, ma non sono d'avorio, bensì d'osso.
Chi si senta il coraggio di considerare la Natura con un occhio non privo di fantasia può interpretare le corna come denti trasformati. Le corna ed altri organi keratinati sono in stretto rapporto con il primo organo del sistema digestivo, la dentatura. Al posto dei denti atrofizzati, nelle mucche troviamo le corna.

Corna e stomaco

Continuiamo il viaggio anatomica nel sistema digestivo del bovino attraverso l'esofago. Prima dell'ingresso dello stomaco propriamente detto, l'abomaso, l'esofago si trasforma in un sacco tripartito, i tre pre-stomaci rumine, reticolo, omaso. Questi permettono all'animale di ruminare l'erba mangiata, in modo da poterla digerire. I pre-stomaci permettono ai ruminanti di decomporre le fibre di cellulosa contenute nell'erba, difficilissime da digerire, e di utilizzare le sostanze nutritive che esse contengono in modo molto più efficiente rispetto ad altri erbivori, come il cavallo.
Ogni quantità d'erba rigettata dall'omaso attraverso l'esofago ritorna in bocca e viene masticata tra le 60 e le 80 volte. La mucca passa otto ore al giorno a ruminare, ciò che comporta circa 30.000 masticate. Non solo la bocca, ma tutto il capo è in un movimento ritmico, fino alle corna. Si possono sentire molto bene le vibrazioni dei molari che schiacciano il cibo. Le corna si scaldano e la mucca si gode i succhi, i vapori, gli odori. Questi salgono attraverso i seni del muso dell'animale fino alle corna, dove sono percepiti nelle cavità dei cornetti. Le corna diventano un organo sensoriale.
L'ambiente e la base di foraggio dato alle mucche influenzano lo sviluppo delle corna. Le razze che vivono in regioni dove il clima è dolce e la vegetazione lussureggiante hanno corna corte e fine. Soprattutto nelle fattorie dove ricevono molto mais e alimenti concentrati. Le razze delle regioni più aride sviluppano corna più lunghe e forti – soprattutto se agli animali viene dato solo fieno ed erba. La loro alimentazione richiede una gestione meno dispendiosa ed esse hanno un maggiore bisogno di trattenere le forze di digestione e di lasciare che si sprigionino nel proprio organismo. Perciò hanno bisogno di corna più grandi.

Cornucopia e preparati

La cornucopia è un'immagine ben nota della mitologia classica e dell'Antico Testamento: una coppa opulenta che offre agli uomini ricchi raccolti. Essa non si svuota mai e resta sempre piena. Attraverso la cornucopia, gli dei offrivano alla terra la sua fertilità. Gli agricoltori di biodinamica hanno conservato quest'immagine. Essi utilizzano le corna di mucca, questo organo di digestione, per fare preparati utili a preservare e accrescere la fecondità della terra.

Alfred Schädeli, fattoria comunitaria Loore, Wernetshausen