FondsGoetheanum: L'invecchiamento

Il contatto cura e sostiene 

Christoph von Dach, vice presidente dell’associazione svizzera delle cure antroposofiche  (APIS-SAES) e membro del comitato di direzione del forum per la cultura del morire.

L’accompagnamento dei morenti è un aspetto particolare delle cure professionali. Le cure antroposofiche hanno molto da offrire in questo campo.

L’accompagnamento delle persone in fin di vita è ogni volta diverso, ed è sempre straordinario. Nelle cure antroposofiche, l’orientamento interiore della persona curante è altrettanto importante che le cure prodigate.
Prima di tutto, l’immagine interiore – la concezione dell’uomo – da parte della persona curante, gioca un ruolo primordiale. Ogni cura è prodigata, con la coscienza che la vita non finisce con la morte, ma che la morte rappresenta  un passaggio verso un altro mondo altrettanto vivente. Da questo punto di vista, si può considerare che l’esistenza e lo sviluppo umano non terminano con la morte ; perciò  il modo in cui quest’ultimo periodo della vita è preparato ed accompagnato riveste una grande importanza. Una fine anticipata della vita, come richiesto dalle organizzazioni di aiuto al decesso o l’istallazione della persona in fin di vita in un coma artificiale, non ha in questo caso più alcun senso.

Le cure antroposofiche sono colme di attenzioni.

Nelle cure quotidiane antroposofiche, le applicazioni esterne rivestono un ruolo molto importante : i massaggi ritmici sviluppati da Ita Wegman e Rudolf Hauschka (una dolce applicazione di olio, eseguita in modo speciale),  i bendaggi e le compresse. I massaggi ritmici procurano calore, sicurezza e protezione. Parallelamente, sostengono le forze sane ancora presenti ed i ritmi. Innumerevoli mali associati al decesso possono essere alleviati, come le tensioni muscolari dolorose (massaggio con Solum uliginosum cps), i problemi respiratori (massaggio leggero del torace con olio di lavanda), la costipazione (massaggio delle cosce con olio di oxalis) o la paura e l’inquietudine (massaggio delle mani o dei piedi con dell’olio di rose).
I bendaggi e le compresse offrono anche innumerevoli possibilità di alleviare i dolori o di sostenere la persona durante il processo di decesso. Eccone alcuni esempi : un trattamento per alleviare i gonfiori dolorosi alle braccia o alle gambe dovuti ad edemi (bendaggi delle braccia e delle gambe con della  bardana), le angosce notturne (compresse sul cuore con la pomata Aurum-melissa), nevralgie irradianti (bendaggi d’aconit). Queste applicazioni completano in modo salutare e positivo le possibilità di accompagnamento al decesso.
La cura antroposofica è una cura professionale. La formazione di base è quella di infermiera/e e continua, secondo le possibilità ed i desideri personali, fino alla specializzazione in cure antroposofiche con un diploma dell’APIS-SAES.